Buongiorno!! Domani avrò una giornata parecchio impegnativa, quindi in anticipo di un giorno ecco il nuovo articolo della rubrica...buona lettura...e buon week end!!
I Grassi
Salve a tutti, come promesso questo mese parleremo dei grassi presenti nei nostri cibi, sui quali continua ad esserci molta confusione e facendo parte dei nutrienti principali è bene fare un po’ di chiarezza.
GRASSI BUONI, GRASSI NOCIVI, GRASSI DA CUI STARE ALLA LARGA.
Per decenni ci è stato ripetuto all’infinito dai medici di togliere il più possibile tutti i grassi dalla nostra alimentazione e questo ha fatto sì che la nostra dieta diventasse eccessivamente ricca di carboidrati. In realtà alcuni grassi sono fondamentali per la salute e addirittura aiutano a ridurre l’infiammazione e a perdere peso, rendono fluido ed efficiente l’organismo, funzionano come l’olio per un motore.
Altri, invece, sono davvero dannosi e nella nostra dieta i grassi buoni sono davvero troppo pochi rispetto ai grassi pericolosi.
Il risultato cambia notevolmente a seconda dei grassi che ingeriamo: per esempio i grassi buoni sono letteralmente in grado di accendere i geni che fanno bruciare calorie, aumentare il metabolismo e migliorare l’azione dell’insulina. Ad esempio, i grassi dell’olio di pesce, comunemente detti Omega 3 sono in grado di fare proprio questo come ormai hanno dimostrato vari studi.
Per fare chiarezza classifichiamo i grassi nel modo seguente:
GRASSI BUONI
1) Acidi grassi polinsaturi omega3 : sono potenti antinfiammatori e sono considerati i più importanti tra i grassi buoni. La nostra alimentazione ne è diventata povera perché sono i grassi che si trovano soprattutto nei cibi naturali, ad esempio molti pesci (salmone, sgombro, sardine), nei semi di lino, nelle noci e in altri semi.
2) Grassi monoinsaturi: si trovano soprattutto nell’olio d’oliva, nelle mandorle,nelle noci brasiliane, negli anacardi, nell’avocado e in alcuni semi ad esempio quelli di sesamo.
Anche questa categoria ha effetti metabolici salutari, come l’abbassamento del colesterolo e della glicemia.
3) Alcuni grassi saturi: la maggior parte di questi grassi contenuta nei formaggi e carni non è salutare.
Tuttavia una minima quantità di grassi saturi provenienti per esempio dal cocco, possono essere utili. Queste fonti sono infatti ricche di acido laurico che, assieme agli Omega 3, è un importante componente del sistema nervoso centrale.
4) Alcuni acidi grassi polinsaturi Omega 6: perché in grado di produrre anch’essi delle sostanze antinfiammatorie. Tuttavia bisogna prestare attenzione di non assumere questi grassi da fonti raffinate come oli vegetali commerciali.
Fonti adeguate, se assunte a piccole dosi, sono l’olio di sesamo, di girasole, di noce e di cartamo, ovviamente se pressati a freddo.
GRASSI NOCIVI
1) Altri acidi grassi Omega 6: includono gli acidi grassi polinsaturi raffinati e non pressati a freddo degli oli vegetali e l’acido arachidonico, che si trova in molti cibi animali (latte e derivati, carne rossa).
2) Altri acidi grassi saturi: manzo, agnello, pollo formaggi, latte e derivati sono la maggior fonte di acidi grassi saturi.
Le uova sono invece vittime di un altro mito.
In media un uovo ha 2 grammi di grassi, una quantità molto limitata.
Inoltre il colesterolo che circola nel sangue dipende solo minimamente dal colesterolo ingerito e quindi le uova possono essere mangiate senza grossi problemi.
GRASSI DA CUI STARE ALLA LARGA
1) Grassi idrogenati: sono grassi sintetici che vengono prodotti industrialmente attraverso l’idrogenazione, un processo in cui l’idrogeno viene aggiunto ad un olio vegetale per trasformarlo in un prodotto solido. In questo modo viene prodotta la margarina, un prodotto che andrebbe assolutamente evitato.
Ma questi grassi sono usati nei prodotti da forno, nei cibi fritti e in molti altri cibi processati.
La ragione per cui sono così utilizzati è che non vanno a male e quindi permettono un lunga conservazione dei cibi.
Nel corpo però questi grassi non vengono riconosciuti e hanno un effetto dirompente sul metabolismo.
Nel prossimo appuntamento andremo a fare un po’ di chiarezza sui carboidrati.
Buona vita.
N.B. le informazioni scientifiche sono tratte dal libro del Dott. Filippo Ongaro, Mangia che ti passa.