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venerdì 31 maggio 2013

Risotto agli asparagi e code di gamberi


Venerdì pesce...quindi ecco qui un bel primo piatto, di stagione, tra l'altro.
Come tutti i risotti non è rapidissimo da fare, ma ne vale la pena, quindi se non avete tempo oggi, tenetelo in considerazione per domani o domenica, quando c'è sicuramente più tempo da dedicare alla buona cucina!
Con questa ricettina vi auguro un buon fine settimana, io sarò in gita....un po' come quelle gite di due giorni con la scuola, con tanto di zaino dell'Invicta in spalla, che a suo tempo non ho fatto e che farò domani e domenica! Per ora non vi dico di più...ma sono certa che ci sarà da ridere!!


INGREDIENTI:
2 bicchieri di riso per risotti - una cipolla - una noce di burro - un litro circa di brodo di pesce - 400 gr di asparagi - 400 gr di code di gamberi grandi - vino bianco - pepe bianco

PREPARAZIONE:
Pulite gli asparagi, lavateli e fateli cuocere al vapore per 3-4 minuti, poi tagliateli a pezzetti, tenendo le punte intere. Pulite le code di gambero, eliminate il filo intestinale, poi tagliatene una metà a pezzetti e gli altri lasciateli interi.
Tritate finemente la cipolla e fatela stufare in una casseruola ampia con la noce di burro, unite il riso e fatelo tostare un paio di minuti. Sfumate col vino bianco, poi iniziate ad aggiungere il brodo, un mestolo alla volta. A cottura quasi ultimata, aggiungete gli asparagi e le code di gambero, mescolate per bene e terminate la cottura.
Spolverizzate con del pepe bianco appena macinato.


Alcune note:
Se preferite potete aggiungere gli asparagi subito dopo aver sfumato con il vino, in questo caso non dovrete cuocerli prima al vapore.
Per il brodo, noi abbiamo usato alcuni ritagli di pesce che avevo congelato e il brodo vegetale (carota - sedano - prezzemolo e pepe) nel quale avevamo lessato delle seppie. Il risultato è stato ottimo, e non è stato necessario aggiungere sale. Potete comunque usare dei preparati per brodo di pesce o un semplice brodo di verdure.

mercoledì 29 maggio 2013

Una ciambella che si crede "Margherita"

...o una Margherita travestita da ciambella?


La torta Margherita secondo me è la torta delle torte!! Semplice, umida al punto giusto, ideale per la colazione, ma anche da farcire per festeggiare un compleanno, morbida e golosa, per la merenda, o semplicemente per soddisfare la voglia di dolce del dopocena...l'unico problema è che finisce subito!

Piatto e tovagliolo GreenGate

Ciambella (Torta) Margherita con coulis di lamponi

INGREDIENTI:
100 gr di farina - 100 gr di fecola - 200 gr di zucchero - 6 tuorli - 4 albumi - mezza bustina di lievito - un pizzico di sale - 100 gr di burro fuso raffreddato -succo di mezzo limone - zucchero a velo per spolverizzare
per il coulis di lamponi: 100 gr di lamponi (anche surgelati) - 4 cucchiai di zucchero a velo - qualche foglia di menta

PREPARAZIONE:
Accendete il forno a 170 gradi.
Montate a bagnomaria i tuorli con lo zucchero fino a renderli gonfi e chiari. Togliete dal bagnomaria e unite il burro fuso, poi il pizzico di sale, il limone e le farine setacciate con il lievito.
Aggiungete per ultimi gli albumi montati a neve, facendo attenzione a non smontare troppo il composto.
Versate in una stampo da ciambella imburrato e infarinato, io ho usato quello di Pavonidea da Gugelhupf, e infornate per circa 35 minuti.
Sfornate il dolce e fatelo raffreddare bene prima di sformarlo.
Spolverizzatelo con abbondante zucchero a velo.


Preparate la salsa ai lamponi semplicemente frullandoli con lo zucchero a velo e le foglie di menta.




Con questa ricetta dolce partecipo a Get an Aid in the Kitchen del blog Cucina di Barbara 




lunedì 27 maggio 2013

Un corso Cioccolatoso


Ci tenevo moltissimo a mostrarvi le praline e i tartufi che abbiamo preparato al corso Cioccolatoso, presso l'azienda agricola Fiorentina di Sopra, tenuto dalla Chef Tonia Picardi, di PaneSaleOlio.
Vi segnalo anche che Tonia, oltre ai corsi di cucina, effettua anche il servizio di chef a domicilio, quindi per i miei lettori dell'Emilia Romagna, potrebbe essere un'utile informazione, nel caso vogliate organizzare un evento o una semplice cena tra amici!!
E stasera corso di pasta fresca.....!!!

piatti e tessuti GreenGate

Al corso abbiamo preparato quattro tipi di cioccolatini, senza temperaggio, quindi fattibili anche a casa, da chi non ha piani di lavoro adeguati alla preparazione del cioccolato, ma che ha abbastanza golosità e voglia di divertirsi un po'!
Quelli più scuri, ricoperti di cacao amaro, sono tartufi al cioccolato fondente, poi ci sono le praline alla nocciola, con cioccolato al latte e wafer alla nocciola, quelle al cocco con cioccolato bianco e wafer alla vaniglia, e infine i tartufi al cioccolato e miele, glassati al cioccolato bianco e ricoperti di zucchero a velo.....i miei preferiti!


E' stato molto divertente, davvero una bella esperienza, in una cornice splendida, in campagna, nel negozio-cantina di Fiorentina di Sopra.


domenica 26 maggio 2013

Pancakes alle fragole


...domenica mattina ore 7:30
Nonostante il freddo di questi giorni, è primavera, e i banchi abbondano di fragole...
Non potevo non provare a fare i pancakes con queste delizie rosse!!
Devo ammettere che fare colazione con queste frittelline calde è una coccola davvero gradevole...e i miei uomini apprezzano davvero!!! 
Speriamo davvero che la primavera si decida a riscaldarci, e di non ritrovarci tra una settimana con 40 gradi e piena estate, perchè c'è voglia di stagione mite e di poter stare all'aria aperta, per scampagnate e picnic...buona giornata!!

tessuti e porcellane GreenGate

INGREDIENTI per circa 8 pezzi medi:
100 gr di farina 00 - 30 gr di farina integrale - 2 cucchiai di zucchero integrale di canna - 200 ml di kefir (o yogurt o latte) - 20 ml di olio extravergine - 1 uovo - un pizzico di sale - 2 cucchiaini di lievito - fragole 


PREPARAZIONE:
Lavate e eliminate il picciolo dalle fragole, poi tagliatele a pezzetti. 
Unite il kefir, l'olio e l'uovo e lo zucchero in una ciotola e mescolate brevemente, aggiungete le farine e il lievito e un pizzico di sale, mescolate ancora fino ad ottenere una pastella. Aggiungete le fragole ed amalgamate il tutto.
Scaldate una padellina antiaderente, ungetela con pochissimo burro o olio, poi versate tre cucchiai di composto, allargatelo un po' e cuocete per due minuti circa per lato. 
Procedete così fino a terminare l'impasto, impilando le fritteline in un piatto.


...invece del solito sciroppo d'acero, o miele, che ne dite di una bella cucchiaiata di crema al mascarpone? La ricetta la trovate QUI


giovedì 23 maggio 2013

Uova in cocotte....

con funghi e foglie d'aglio e cipolla


Una ricetta per due belle raccolte!! Quella di Dauly e quella di Rosaria.
L'idea mi è nata quando il mio vicino ci ha chiesto se volevamo qualche foglia d'aglio, sì perché ha piantato degli spicchi che hanno subito germogliato!! Hanno degli steli bellissimi, verdi e profumati, con un sapore e un profumo più delicati rispetto all'aglio, ideali per essere assaporati anche a crudo.
Così, ho tagliuzzato foglie d'aglio e di una bella cipollina fresca dell'orto dei nonni, affettato degli champignon e sono nate queste cocottine!!




INGREDIENTI:
4 uova - foglie d'aglio - la parte verde delle foglie di due cipolle fresche - funghi champignon - burro per ungere - olio extravergine - sale nero - pepe

PREPARAZIONE:
Accendete il forno a 180 gradi.
Lavate le foglie e asciugatele. Tagliuzzatele e tenete da parte un po' di quelle d'aglio per la decorazione. Pulite i funghi e affettateli, fate scaldare un po' di olio in una padella capiente, unite le foglie tagliuzzate e i funghi, salate e fateli cuocere per 6-7 minuti, facendoli asciugare bene.
Imburrate le cocotte e versate i funghi sul fondo di ognuna. Rompete un uovo in ogni cocotte, poi cuocetele a bagnomaria in forno per 10 minuti, fino a quando il bianco si sarà rappreso (io le ho cotte di più, perchè mio figlio è allergico all'uovo crudo, quindi ho preferito cuocere benissimo anche il tuorlo).
Una volta cotte, sfornatele, salate e pepate e decorate con le foglie d'aglio tenute da parte.


Con questa ricetta partecipo alla raccolta di Dauliana e a quella di Rosaria




lunedì 20 maggio 2013

Creme caramel vaniglia e caffè


Oggi dolce...si ancora direte voi...in effetti credo che le ricette dei dolci sono le più numerose nel mio blog, ma che ci volete fare, sono una golosona!!
Mi pare di aver già detto in un'altra occasione che il creme carmel è tra i miei dolci al cucchiaio preferiti, e quando lo preparo mi piace giocare un po' con gli aromi...
Stavolta ho aggiunto un po' di caffè, in chicchi e in polvere (non solubile), ma se non vi piace l'idea della presenza della polverina quando lo mangiate, potreste sostituire una parte del latte (50 ml o 100 ml) con del caffè.



INGREDIENTI per 10 stampini monoporzione:
800 ml di latte fresco intero - 125 gr di zucchero - 4 uova intere + 3 tuorli - mezza bacca di vaniglia - una manciata di chicchi di caffè - un cucchiaio di polvere di caffè
per il caramello: 150 gr di zucchero

PREPARAZIONE:
Portate a bollore il latte con i semi e la mezza bacca di vaniglia e i chicchi di caffè, spegnete e lasciate in infusione per un'oretta.
Versate lo zucchero per il caramello in una casseruola e mettetelo sul fornello a fuoco alto, non appena inizia a caramellare mescolate con un cucchiaio di legno e cuocete fino ad ottenere un caramello ambrato, poi versatelo con attenzione negli stampini.
Accendete il forno a 125 gradi.
Riscaldate nuovamente il latte. Sbattete lo zucchero con le uova in una ciotola capiente, versate il latte filtrandolo, unite la polvere di caffè, mescolate ancora e poi suddividete negli stampini.
Sistemate gli stampini in una pirofila piena d'acqua per metà e infornate per un paio d'ore.
I creme caramel dovranno essere sodi, ma ancora tremolanti. Lasciateli raffreddare in forno, poi passateli in frigorifero per un'oretta almeno, prima di servirli.
Passate la lama di un coltello nei bordi e rovesciateli sui piattini, decorate con chicchi di caffè.


domenica 19 maggio 2013

Ancora una torta per un contest

Vi ripropongo questa torta per partecipare al contest di Barbara...credo che questo dolce sia uno dei più buoni che ho preparato...era per il compleanno della mia mamma!!

La base è una torta allo zafferano, farcita con una crema chantilly alle pere...un connubio particolarissimo, dolce e profumatissimo!


5 marzo 2012
Preparare una torta per festeggiare il compleanno di qualcuno, per me, è sempre un piacere. Se il compleanno è quello della mia mamma, lo è ancor di più!! L'anno scorso le avevo preparato una cheese cake che trovate qui, invece quest'anno ho optato per una torta farcita e decorata....siete curiosi? E io vi svelo tutto!!
La base è una sofficissima torta allo zafferano, con farina di farro integrale. Il profumo dello zafferano si propaga per la casa in cottura....una cosa fantastica. E persiste anche dopo!!
La crema è una chantilly alle pere, forse un po' insolita, ma che mi ha conquistata!!
Per quanto riguarda la decorazione, beh, ho passato qualche sera a fare roselline e calle in pasta di zucchero, e ho aggiunto una nota croccantina con le meringhe....
Ecco qui, vi piace? La mia mamma ha apprezzato molto e se l'è mangiata di gusto!! Considerando che lei non va matta per i dolci, è un gran complimento!!
E con questa torta vi auguro un buon inizio settimana!!


Torta allo zafferano con Chantilly alle pere

INGREDIENTI:
per la base: 150 gr di zucchero di canna - 80 gr di farina di mandorle - 110 gr di farina integrale di farro - 60 gr di fecola di patate - 4 uova - 180 gr di "burro" di soia morbido - 1/2 bustina di lievito per dolci - 1 bustina di zafferano

per la crema chantilly alla pera: mezzo litro di latte - 125 gr di zucchero di canna - 80 gr di farina 00 - 2 tuorli + un uovo intero - due pere piccole - un bicchiere d'acqua - 2 cucchiai di zucchero di canna - 250 ml di panna fresca - un cucchiaio di zucchero a velo

per le meringhe: 75 gr di albume a temperatura ambiente - 150 gr di zucchero a velo - poche gocce di limone

per decorare: pasta di zucchero - roselline e calle in pasta di zucchero - perline di zucchero



PREPARAZIONE:
Iniziate con le meringhe, anche la sera prima. Montate gli albumi (tenuti qualche ora a temperatura ambiente) con metà dello zucchero a velo, finchè non saranno ben fermi e lucidi. Unite il resto dello zucchero poco per volta mescolando dall'alto verso il basso per incorporare aria, e unite qualche goccia di succo di limone. Trasferite il composto in una sac a poche e formate le meringhe sulla placca rivestita con carta da forno. Fate asciugare in forno a 80 gradi per 2-3 ore. Preparandole la sera prima potete spegnere il forno e lasciarle dentro fino al giorno seguente.
Per la base, accendete il forno a 180 gradi, rivestite il fondo di una tortiera a cerniera con carta da forno e imburrate i bordi. Separate i tuorli dagli albumi e montate questi ultimi a neve, poi metteteli in fresco. In una ciotola montate i tuorli con lo zucchero e il burro di soia ammorbidito, unite la farina di mandorle e lo zafferano continuando a mescolare. Unite poi le altre farine setacciate con il lievito, a poco a poco, alternandole con gli albumi, fino ad ottenere un composto omogeneo.
Versate il composto nella tortiera ed infornate per 35 minuti, comunque fate la prova con lo stuzzicadenti. Una volta cotta, fate raffreddare la torta prima di sformarla.
Per la crema, sbucciate le pere, tagliatele a pezzetti e mettetele a cuocere con i due cucchiai di zucchero e il bicchiere d'acqua, fino a quando saranno morbide. Fate scaldare il latte, intanto montate le uova con lo zucchero, unite la farina e amalgamate bene. Versate il composto nel latte caldo, mescolate bene e lasciate addensare. Cuocete la crema, mescolando, per almeno due o tre minuti, poi spegnete, travasate in una ciotola di vetro e unite le pere, ridotte in purea passandole in un colino, con un po' del loro sciroppo di cottura. Mescolate per bene la crema e fate raffreddare con della pellicola a contatto.
Montate a neve la panna con un cucchiaio di zucchero a velo e unitene quattro cucchiai alla crema ormai raffreddata, amalgamando bene, poi usatela per farcire la base della torta che avrete tagliato in due dischi. Ricomponete il dolce e usate la panna rimasta per ricoprire tutta la torta, aiutandovi con una spatola. Stendete un disco di pasta di zucchero(io marrone), ritagliatelo di un diametro più piccolo della torta, e posizionatelo al centro. Decorate il contorno con le meringhe e il bordo della torta sempre con le meringhe sbriciolate. Posizionate per ultime le roselline, le calle e le perline.


Alcune note:
Io ho usato una bustina di lievito intera, ma negli ingredienti ne ho segnato solo metà perché secondo me è più che sufficiente, altrimenti si sente leggermente il pizzicore del lievito.
Ovviamente al posto del "burro" di soia potete usare quello vaccino.
Se non ci sono bambini potreste aggiungere alla crema anche un po' di liquore alle pere, per intensificarne il sapore.
La panna montata è poco dolcificata, perché comunque sia la base della torta che la crema sono già piuttosto dolci.
La pasta di zucchero la trovate già pronta, oppure potete farla voi, la ricetta la trovate QUI.


Con questa ricetta dolce partecipo a Get an Aid in the Kitchen del blog Cucina di Barbara


venerdì 17 maggio 2013

Insalata di seppia e sedano


Antipasto oppure secondo?? Direi che può andar bene in tutte e due le vesti! E' una preparazione molto furba, perchè è vero che ci vuole un'oretta per la cottura, ma intanto potete farvi la manicure, oppure navigare tra i blog di cucina, o quattro chiacchiere con un'amica, o fare i vostri lavori di casa!! Poi basta solo perdere dieci minuti per affettare seppia e sedano, condirla e il gioco è fatto!!
Usando la stessa tecnica, si possono inventare infinite varianti, fredde o tiepide...a voi la ricetta, divertitevi!!


INGREDIENTI (x 6/8):
2 seppie grandi (circa 1 kg e 200) - carota - sedano - prezzemolo - pepe - olio extravergine - limone

vi servirà anche una ciotola con acqua e ghiaccio (facoltativa)

PREPARAZIONE:
Pulite le seppie oppure fatelo fare al vostro pescivendolo. Lessatele, partendo da acqua fredda, per circa un'oretta in un brodo leggero, fatto con carota, sedano, prezzemolo e qualche grano di pepe.
Quando riuscirete ad infilzarle senza troppo sforzo, saranno pronte.
Scolatele e immergetele in acqua e ghiaccio, per fermare la cottura e mantenerle bianche.
Una volta fredde, tagliatele a strisce sottili.
Lavate e asciugate il sedano, poi tagliatelo a fettine sottili e unitelo alle seppie. Condite con olio extravergine, limone e cospargete con prezzemolo tritato e pepe.


mercoledì 15 maggio 2013

Charlotte fragole e menta per il contest di Barbara


Ho pensato di riproporvi questa delizia che avevo preparato l'anno scorso, visto che ci sono ancora tante fragole in giro, e per partecipare al contest di una mia amica!!


27 marzo 2012
Io sono una gran golosa, lo sapete già vero?! Adoro quasi tutti i dolci, e tra i miei preferiti ci sono le millefoglie, i creme caramel e le charlotte.
In origine questi dolci erano costituiti da purea di frutta racchiusa da pane raffermo, magari intinto nel burro, e poi cotto in forno. Fu il famoso pasticcere Marie Antoine Careme (1784-1833), ad inventare la Charlotte russa, in onore dello zar Alessandro I, un guscio di biscotti spugnosi che racchiudeva una bavarese alla vaniglia.
La charlotte è comunque un dolce davvero versatile, si può preparare con savoiardi o pan di spagna, e farcire con frutta, cioccolato, mousse, creme e bavaresi. Io ho optato per una crema al mascarpone, aromatizzata alla menta, ovviamente senza uova (perché mio figlio potesse mangiarla insieme a noi), e il frutto primaverile per eccellenza, le fragole. Questo è stato il dolce per la cena di sabato sera, quando i nostri amici sono venuti a trovarci con la loro piccolina!!

INGREDIENTI:
25-30 savoiardi artigianali - 650 gr di fragole - 400 gr di mascarpone - 320 ml di panna fresca - 130 gr di zucchero a velo - 2 cucchiai di zucchero di canna - 200 ml di acqua - 2 cucchiai di sciroppo di menta - 2 fogli di gelatina

PREPARAZIONE:
Lavate le fragole e asciugatele, poi tagliatele a cubetti. Mettetene 150 gr in un tegamino con l'acqua e i due cucchiai di zucchero di canna. Mettete sul fuoco e lasciate cuocere una decina di minuti, fate raffreddare poi passate con un colino a maglie fitte. Appoggiate un cerchio per torte sul piatto da portata e rivestite il bordo con i savoiardi, tagliati tutti alla stessa misura, ricoprite anche il fondo, poi usate lo sciroppo di fragola per bagnare i biscotti, aiutandovi eventualmente con un pennello.
Ammollate i fogli di gelatina in acqua fredda per almeno 10 minuti. Mettete 50 ml di panna a scaldare, poi unite la gelatina strizzata e mescolate per farla sciogliere completamente. Montate la panna a neve e tenetela in fresco.
Lavorate il mascarpone con lo zucchero a velo fino a renderlo cremoso, unite la panna con la gelatina ormai raffreddata e lo sciroppo di menta. Poi aggiungete la panna montata, in due o tre riprese, cercando di non smontarla troppo.
Versate la crema nel cerchio con i savoiardi, livellate e completate con le fragole.
fate rassodare in frigo per due o tre ore.


Alcune note:
Per la bagna potreste usare anche del liquore alle fragole diluito con acqua.
Ovviamente potete usare anche altri tipi di frutta, e fare strati di crema, frutta e biscotti.
In versione monoporzione si può evitare il passaggio della gelatina. Io l'ho aggiunta per avere una consistenza un po' più soda, e poter tagliare poi le fette più agevolmente.

Con questa ricetta dolce partecipo a Get an Aid in the Kitchen del blog Cucina di Barbara




La parola al cibo: articolo di Daniele Ciolfi


Eccoci all'appuntamento con Susi e la rubrica mensile....ma oggi una piccola sorpresa....
Io vi ricordo come sempre Il Ricettario...potete partecipare anche voi!! (cliccate sulla foto per maggiori dettagli)...vi lascio a Susi..



Ciao a tutti.
Per questo mese interrompiamo il nostro viaggio alimentare per una parentesi diversa.
Vorrei farvi leggere un articolo scritto da un mio collega, che ci spinge a riflettere su cosa mettiamo nel piatto.


L’attenzione rivolta all’alimentazione negli ultimi decenni non ha eguali nella storia dell’uomo. Ogni cittadino di un Paese occidentale o comunque industrializzato ha, in ogni momento, la possibilità di essere informato riguardo ciò che mangia: caratteristiche peculiari di un alimento, origine della materia prima, filiera di produzione del prodotto finito, composizione dei nutrienti all’interno, quantità di calorie presenti e inoltre ha la possibilità di essere aggiornato dagli studi medici e di settore riguardo la chimica e la biologia dei prodotti. Ma non solo. Infatti, negli ultimi anni, l’interesse per l’alimentazione o, più in generale, per tutto ciò che riguarda il mondo del cibo è dilagato anche nei canali di comunicazione di massa per merito di rubriche giornalistiche, forum internet e format TV o web dedicati alla cucina e a tutto il mondo che ne gira intorno: i cosiddetti “cooking shows”. Beh, direi che ormai si sente e si mangia di tutto!
Dato che siamo ormai ‘cannibali’ di informazioni sull’argomento “alimentazione”, vorrei, anche io, dare una mia opinione sulla materia in discussione e approcciare all’argomento ricostruendo una breve storia dell’uomo e delle sue abitudini alimentari.
Il genere umano, come tutti sappiamo, ha avuto un percorso evolutivo molto complesso e, ancora oggi, continuiamo ad approfondire il discorso in merito alla nostra origine. Ovviamente non è questa la sede né, tantomeno, abbiamo referenze per poterne discutere, però possiamo avvalerci del nostro intelletto e della nostra curiosità per riflettere su come la nostra alimentazione e nutrizione si siano adattate al nostro cambiamento fisiologico o anche semplicemente comportamentale.
Per poter portare avanti questa riflessione, bisogna considerare l’ultimo grande passo evolutivo del genere umano che si riscontra nel  Paleolitico inferiore e superiore; in questo periodo preistorico si sono distinte rispettivamente due discendenze evoluzionistiche: l’uomo di Neanderthal e l’Homo Sapiens. Questi due uomini, i più simili a noi oggi, sono vissuti in aree geografiche completamente diverse ma avevano molti elementi che li accomunavano, tra i quali spicca la caratteristica di essere entrambi predatori, cacciatori, pescatori e anche raccoglitori di vegetali occasionali come bacche, arbusti, radici e cose di genere simile. Dunque, è evidente che i nostri progenitori conducessero uno stile di vita nomade il quale obbligava loro ad una economia di sopravvivenza. Ovviamente erano a conoscenza dell’uso del fuoco; dunque la loro dieta era sì prevalentemente vegetariana ma non mancava loro la possibilità di avere un apporto proteico da carni animali o pesce. Questo periodo storico possiamo dunque definirlo “pre agricolo” e fu tale fino all’ultima grande glaciazione.
In seguito a questa ultima glaciazione e dopo che la situazione climatica migliorò, l’Homo sapiens sapiens poté dare un cambiamento radicale al suo stile di vita e quindi, conseguentemente, alla sua alimentazione. Infatti la sedentarietà, che iniziò a caratterizzare l’uomo, indusse tutte le comunità ad abbandonare un modello di vita nomade basato sull’economia di sussistenza e preferirono stanziarsi e dedicarsi all’agricoltura e all’allevamento, migliorando notevolmente la qualità della loro vita e definendo così una imponente crescita demografica. Questo periodo definito appunto “agricolo” (10 mila – XVI secolo D.C.) vide inoltre sorgere tantissime nuove tecniche di lavorazione della terra e anche gran parte della tecnologia agricola in uso fino al successivo periodo che andremo ad analizzare, cioè il periodo “agricolo-industriale”.
Infatti dal XVII secolo in poi, l’uomo ha cambiato radicalmente gran parte delle usanze in voga fino al periodo precedente. Per merito della rivoluzione scientifica e dell’industrializzazione, non solo vi sono stati cambiamenti nel settore meccanico, tessile, siderurgico, manifatturiero ed altri ancora, bensì anche l’industria alimentare cominciò a svilupparsi. È proprio in questo momento storico che l’idea della produzione in serie viene accolta anche nel settore agro-alimentare; dunque iniziano a sorgere fabbriche e marchi che ancora oggi sono presenti nei nostri supermercati. Queste aziende, infatti, hanno favorito un nuovo modello di alimentazione e soprattutto hanno dato vita alla contemporanea vena consumistica del settore alimentare di cui, noi tutti, oggi siamo spettatori. Il cibo non era e non è più qualcosa da dover ricercare e non vi è neppure più bisogno che tutti coltivino il proprio orticello per poter poi mangiare, poiché ormai la produzione in grandi quantità di alimenti è a carico di importanti aziende. Questo modello ha dei vantaggi e degli svantaggi come anche gli altri due esposti in precedenza. Infatti uno dei grandi vantaggi è quello di poter garantire l’approvvigionamento continuo dei mercati, non rischiando mai periodi di assenza di cibo come accadeva nei secoli precedenti, i quali spesso erano caratterizzati da carestie ed altre sciagure che piegavano le comunità; conseguentemente, un secondo vantaggio è stato quello di favorire una diversificazione dei prodotti alimentari molto importante che ha ampliato la dieta umana; un terzo vantaggio è stato quello di aver distrutto le barriere culturali legate al cibo ed aver favorito una globalizzazione dell’alimentazione. Purtroppo, però, vi sono anche degli svantaggi, a mio avviso, come il sistema di lucro generatosi sull’industria agro-alimentare. Non produciamo più cibo per sfamarci e garantire al nostro organismo il giusto apporto nutrizionale ma le grandi multinazionali, sfamandoci, arricchiscono le loro casse producendo un business malsano ed eticamente discutibile, nel quale è presente anche il concetto consumistico del produrre più di quanto serva effettivamente.
Inoltre vi è una ben più importante e toccante questione da analizzare in seguito all’ultima evoluzione del sistema agro-alimentare. Noi generazioni contemporanee, figlie e vittime di questo sistema di produzione del cibo abbiamo perso coscienza della filiera produttiva delle materie prime con cui sono fatti i nostri alimenti; ad eccezione di pochissime realtà che hanno avuto il piacere di essere a contatto con la vita contadina, la maggior parte dei giovani, negli ultimi decenni, sono solo consumatori del prodotto finale. Ciò ha creato un gap generazionale tra giovani e nonni, i quali, questi ultimi, non solo erano consumatori del prodotto finale, ma erano anche produttori delle materie prime, garantendo così un cibo sano e sicuramente genuino.
Le conclusioni in merito a ciò che ho voluto raccontare in questo articolo non posso evidenziarle in quanto, come ho detto in precedenza, questo scritto non ha nessun valore scientifico ma è una semplice riflessione a voce alta e uno spunto per chiunque lo leggesse.
di Daniele Ciolfi per la rubrica “Nutrition network”


SUSI ABBONDANZA consulente nutrizionale e d’integrazione.    susiabbondanza@gmail.com

Per qualunque domanda non esitate a contattarmi, mi farebbe molto piacere!!!!!!

domenica 12 maggio 2013

uno Spritz e.....

...qualche sfiziosità


Il colore dello spritz mi mette una gran allegria!! E poi è anche buono, almeno, a me piace molto!
Se lo accompagniamo a qualche tartina diventa un aperitivo perfetto..
Non accontentatevi di olive e patatine, osate un po' di più, giocate con colori, sapori e consistenze e non ve ne pentirete!!
Buona giornata!!


INGREDIENTI:
per lo Spritz: 2/3 di Prosecco - 1/3 di Aperol - una spruzzata di Seltz - ghiaccio - arancia
per le tartine: 2 fette di pane in cassetta - 8 code di gambero - un albume - farina di cocco - olio extravergine - 4 punte di asparago cotte al vapore - sale e pepe
per gli spiedini: 4 spicchi di caprino a media stagionatura - 4 punte di asparago


PREPARAZIONE:
Se non le avete già pronte da qualche altra preparazione, cuocete al vapore per 3-4 minuti le punte di asparagi, e fatele raffreddare in acqua e ghiaccio.
Tagliate le fette di pane con un coppapasta rotondo, poi dividetele a metà e tostatele per qualche minuto.
Pulite le code dei gamberi, eliminate il filo intestinale e praticate un taglio lungo la schiena. Passatele nell'albume poi nella farina di cocco e cuocetele in una padellina con un filo d'olio.
Ungete leggermente le fette di pane, salatele e pepatele, poi adagiate le code di gambero e le punte di asparago tagliate a metà nel senso della lunghezza.
Per gli spiedini infilzate una punta di asparago su ogni spicchio di formaggio.
Per preparare lo Spritz, basta mescolare gli ingredienti nelle proporzioni indicate, aggiungere una spruzzata di seltz, una fetta di arancia e qualche cubetto di ghiaccio.


E con questa idea vi ricordo la mia raccolta!!


mercoledì 8 maggio 2013

Code di gamberi in agrodolce


Ancora un secondo di pesce dal gusto orientale....ci sto prendendo gusto!!
Vado di corsa, quindi oggi poche parole!! Buon appetito!!


INGREDIENTI:
700 gr di code di gamberi - due grosse carote - due piccoli porri - due coste di sedano - 4 cucchiai di salsa di soia - un cucchiaio di zucchero integrale di canna - un cucchiaio di aceto bianco - un piccolo spicchio d'aglio - un cm di zenzero - prezzemolo - 100 ml di brodo vegetale e un cucchiaio di fecola di patate o di amido di mais - olio extravergine

PREPARAZIONE:
Eliminate le foglie più esterne dei porri, tagliateli a rondelline e sciacquatele sotto acqua corrente, poi tenetele da parte. Lavate il sedano e tagliatelo a tocchetti. Spuntate le carote, pelatele e tagliatele a metà, poi a tocchetti sottili diagonali.
Fate scaldare due cucchiai di olio in una padella e unite le carote, facendole saltare a fuoco vivo per tre-quattro minuti, unite il sedano e lasciate cuocere per altri tre minuti, poi aggiungete il porro e fate andare ancora un paio di minuti. Unite i gamberi, la salsa di soia, lo zucchero di canna e l'aceto e cuocete per circa 5-6 minuti. Nel frattempo preparate un trito con l'aglio, lo zenzero e il prezzemolo.
Scaldate bene il brodo e stemperate il cucchiaio di fecola, unitelo ai gamberi, spolverizzate con il trito aromatico, fate insaporire ancora un minuto poi spegnete e servite.


domenica 5 maggio 2013

Bignè con crema al mascarpone e fragole


Piccoli, golosi e bellissimi...per ravvivare questa domenica di pioggia e di tristezza, per una brutta notizia..

I bignè restano qualcosa di davvero versatile. Dolci, salati...ci si può inventare mille ripieni e mille varianti, restano tra i miei "contenitori" preferiti! La ricetta che uso è tratta dal libro di cucina della scuola alberghiera, e credo che non la cambierò mai con nessun altra. Una volta imparata la cottura, che è la parte più delicata di tutta la preparazione, il risultato è sempre assicurato.
Se vi va di vedere anche un'altra variante golosa, potete dare una sbirciata QUI, e QUI per una versione salata.
Buon proseguimento e a presto con altre ricette..


INGREDIENTI:
per la pasta choux: 250 ml di acqua - 150 gr di farina 00 - 80 gr di burro - 4 uova - un pizzzico di sale
per una bella ciotola di crema: 500 gr di mascarpone - 2 uova intere + due tuorli (freschissimi) - 4 cucchiai di zucchero
per decorare: fragole - foglie di menta - zucchero a velo


PREPARAZIONE:
Accendete il forno a 210 gradi. Setacciare la farina in una ciotola. In un tegame unire l'acqua, il burro a pezzetti e il sale. Fare sciogliere il burro e portare a ebollizione. Fuori dal fuoco aggiungere tutta la farina in una sola volta mescolando continuamente; rimettere sul fuoco e lasciare cuocere per uno o due minuti finchè la pasta non si stacca dai bordi e forma una palla omogenea (si dovrebbe sentire sfrigolare). Versare la pasta in un recipiente preferibilmente in vetro, stenderla un po' nei bordi per farla scendere di temperatura e dopo incorporare le uova una a una, mescolando energicamente prima di introdurre la successiva. Deve risultare una consistenza morbida, tipo crema.
Riempite la sac a poche (con una punta liscia di 10-12) con la pasta choux e, su una telia imburrata o con carta da forno, formate i bignè, ben distanziati l'uno dall'altro. Infornate a 210 gradi. Dopo 7/8 minui abbassate a 180 gradi e cuocete per circa 15/20 minuti,  fino a completo essiccamento.
Fate poi raffreddare i bignè.
Quando fate i bignè, vi consiglio di prepararne in quantità, poi metteteli in freezer su dei vassoi, e una volta congelati li potrete mettere nei sacchettini in modo da averli sempre pronti. Basta scongelarli per una mezz'ora e poi sono pronti per essere farciti.
Preparate ora la crema.
Separate i tuorli dagli albumi e montate a neve questi ultimi. Montate con il frullatore lo zucchero con i tuorli fino ad ottenere un composto chiaro e spumoso, bello gonfio e che "scriva", ovvero che facendolo cadere a filo dalle fruste, il composto non affondi subito. Un po' come per preparare un buon pan di spagna. Unite poi il mascarpone mescolando alla velocità minima. Infine aggiungete in due o tre volte gli albumi montati a neve, stavolta incorporandoli con una spatola, con movimenti delicati per non smontarli. Lasciatela riposare in frigo un paio d'ore.
Tagliate le calottine ai bignè, riempiteli con la crema, aiutandovi con una tasca da pasticcere, aggiungete un quarto di fragola e se volete una fogliolina di menta, appoggiate le calottine e spolverizzate con lo zucchero a velo.


Piattino, ciotola e tessuti GreenGate
Con la dose di questa ricetta avrete una bella quantità di crema al mascarpone, e potrete preparare anche delle belle coppe, con savoiardi e caffè, o dei bicchierini con biscotti e frutta...spazio alla fantasia!